Il recupero dei crediti insoluti: come rientrare

“Stamane il sig. Rossi si è reso conto che le forniture effettuate ad alcuni clienti non son state pagate alle scadenze concordate. Per contenere i costi del recupero credito, il sig. Rossi decide di non rivolgersi un avvocato per un consulto, ma di “far da sè” inviando una mail di sollecito a ciascun debitore.
Poichè non sa come formulare le sue richieste, naviga su internet finchè trova i templates in formato word di alcune lettere di sollecito. Li scarica, mischia parti dei fac-simili selezionati, compila i “campi” lasciati in bianco, richiama articoli di legge sconosciuti, intima pagamenti in “termini perentori”. Per rafforzare le proprie richieste, inserisce persino il nominativo di un proprio legale, mai contattato, ed invia le mails. Risultato del “mix and match”? Nessun debitore si fa vivo. I pagamenti restano insoluti”.
Come tutelare, quindi, un credito andato insoluto? Una prima soluzione legale è predisporre un “piano di rientro” con il tuo debitore.
Cos’è il “piano di rientro”?

Il piano di rientro è lo strumento stragiudiziale con cui puoi accordarti con il tuo debitore per rinegoziare i tempi di esecuzione dei pagamenti a suo tempo stabiliti, mai rispettati. Mediante il piano di rientro tu e la parte inadempiente potete stabilire nuove scadenze entro cui il tuo debitore si impegnerà a pagarti, in un’unica soluzione oppure mediante pagamenti rateali. Nulla vieta, tuttavia di siglare anche accordi “a saldo e stralcio” a definizione di ogni pendenza debitoria.
Tre motivi per fare un “piano di rientro”

I vantaggi del piano di rientro sono svariati. Vediamo quali sono i 3 principali.
- L’accordo bonario allontana nell’immediato i rischi ed i costi legati al recupero giudiziale del tuo credito.
- Consente, inoltre, di verificare in tempi rapidi la gravità della situazione economico/finanziaria del tuo interlocutore.
- Il tuo debitore “riprende fiato”, supera il periodo di temporanea criticità, ed i rapporti commerciali in corso vengono così salvaguardati.
No al “fai da te”!
Il piano di rientro deve essere realisticamente attuabile. Deve tener conto della solvibilità futura del tuo debitore. Non può, quindi, divenire lo strumento per postergare le criticità aziendali, senza risolverle. Per evitare contestazioni future, vanificando il lavoro fatto, l’accordo stragiudiziale deve essere redatto per iscritto, individuando in modo preciso l’entità del tuo credito, le tempistiche dei pagamenti e le conseguenze in caso di mancato adempimento! Motivi questi per predisporre il piano di rientro facendoti assistere dal tuo consulente legale di fiducia, se non vuoi rischiare di compromettere il recupero del credito insoluto con il “fai da te”.
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